consiglieri investimenti fiduciari e non ignorare la scelta della politica di investimento. In realtà, essi producono tipicamente una dichiarazione scritta della politica e, occasionalmente, si riferiscono ad esso. La prassi attuale merita CISM critiche non solo per il casual, il processo intuitivo attraverso il quale viene scelta politica, ma anche per l'ambiguità e la vaghezza della sua espressione. Queste carenze sono spesso così pronunciato che la politica non prevede né una guida significativa per il gestore di portafoglio né i mezzi efficaci per controllare e valutare lui la sua prestazione.
Molti reparti di fiduciae imprese di investimento di consulenza si basano su tre criteri operativi per dare significato alle dichiarazioni della politica:
1. Una lista di titoli stanziabili per l'acquisto, la cosiddetta lista "buy".
2. Un requisito diversificazione, di solito specificando la percentuale massima
di un portafoglio che può essere investito in titoli
di una singola azienda e la percentuale massima che può essere
investito in un singolo settore.
3. Una percentuale massima che può essere investito in azioni.
Questi tre criteri sono studiati per limitare gli investimenti su titoli sottovalutati, per il controllo dei rischi attraverso la diversificazione e un impegno massimo di azioni, e di affrontare il problema di temporizzazione, modificando l'impegno massimo ammissibile ai titoli azionari. Anche se ci è notevolmente scarsa evidenza che "comprare le liste" outperform altri titoli di rischio simile, i tre criteri combinato si fornisce un certo controllo su gestori di portafoglio.
Tuttavia, il controllo è grezzo e impreciso. Portafogli possono essere e sono costruiti dalla stessa "buy list", con la stessa percentuale in azioni ed il pieno rispetto dei criteri di diversificazione, e tuttavia hanno caratteristiche piuttosto diverse. Più di un reparto di fiducia e di investimento di consulenza prevedeva l'1969-1970 KET mar orso e ha cercato, senza successo, di apportare modifiche appropriate nei portafogli attraverso i cambiamenti in "liste di acquistare" e la riduzione dei massimi, livelli ammissibili di investimento in azioni. Il meccanismo di controllo spesso non riuscita, se i gestori di portafoglio, non condividendo il pessimismo dei loro responsabili politici, spostato verso azioni più sensibili ai movimenti di mercato rispetto a quelli precedentemente detenuta. Ridurre la percentuale di un portafoglio in azioni da 80 per cento al 60 per cento non farà il portafoglio meno vulnerabile a un declino del mercato, se le azioni detenute sono sostanzialmente più elevati coefficienti beta di quelle detenute in precedenza.
Una prescrizione più precisa della politica potrebbe essere realizzato attraverso l'uso di coefficienti beta e coefficienti di correlazione. La prescrizione zione di un coefficiente beta dovrebbe svolgere due funzioni. Sarebbe controllo la rischiosità relativa di tutti i portafogli e permettere un aggiustamento controllato i livelli assoluti di rischio sistematico, in risposta alle condanne dei responsabili delle politiche sul futuro, i movimenti di mercato più importanti. La prescrizione di un coefficiente di correlazione avrebbe controllato la diversificazione e quindi le proporzioni del totale rischio che sarebbe non sistematico, cioè causata da qualcosa di diverso da movimenti del mercato. Un "buy list" può anche essere utilizzato, ma il suo valore deve essere frequentemente testati.